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Crisi e regali di Natale: aumenta lo shopping online

Adesso più che mai gli italiani cominciano ad avvertire il peso della crisi, che inevitabilmente si ripercuote anche in quello che è stato definito il Natale della crisi. Costretti a fare i conti con un periodo difficile economico, il lavoro precario, i soldi che non bastano e le stangate in arrivo per il 2012, gli italiani si ritrovano alle prese con un budget veramente limitato per le spese di Natale, regali e cenone compresi. E se è vero che quest’anno il sacco di Babbo Natale sarà più vuoto, lo è anche il fatto che sono aumentati gli acquisti in rete. Stando, infatti, ai dati di una ricerca condotta da Human Highway in collaborazione con Netcomm, che ha analizzato la propensione all’acquisto degli ultimi tre mesi con un focus particolare sugli acquisti natalizi, saranno 5 milioni le persone che faranno acquisti con un click. Ovvero il 37 % degli italiani. “Per avere un’idea del mercato di riferimento basti pensare che in Italia gli utenti internet attivi tra i 18 e i 64 anni si aggirano intorno ai 26 milioni –spiega Giacomo Fusina, Ceo di Human-Highway –. Di questi, il 50,9% (13,1 milioni di individui) ha fatto un acquisto online almeno una volta nella vita, il 34,2% (8,8 milioni) ne ha fatto almeno uno negli ultimi tre mesi mentre gli acquirenti detti ‘abituali’ si attestano intorno al 20,2% con 5,2 milioni”. L’acquirente online, stando a quanto emerso dalla ricerca, dimostra di essere un soggetto particolarmente sicuro della propria scelta di acquisto (nel 70% dei casi). Girovagano fra negozi e mercatini gli eterni indecisi? Sembrerebbe proprio di sì, visto che, chi compra dal web ha decisamente le idee chiare su cosa acquistare. E quali sono i prodotti che vanno per la maggiore? Dall’analisi sugli acquisti degli ultimi tre mesi, i più gettonati sono ancora biglietti di viaggio (16,8%), seguono, incredibilmente, capi di abbigliamento (12,4%), libri (9,2%), computer o device Hi Tech (9,1%) e ricariche telefoniche (7,6%). Ma non finisce qui: anche accessori, cosmetici, telefonini, musica e dvd, software/Apps, biglietti per cinema/teatro/eventi, diventano appetibili acquisti telematici. Fanalini di coda, invece, le stampe e i giocattoli (1.7%). I negozi online rischiano di decretare la fine del classico negozio? No, ma “in un contesto di crisi globale – spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm – l’e-commerce non è più un’opportunità ma diventa un obbligo. La multicanalità non è più vista dalle imprese come un semplice mezzo per vendere di più mettendo in concorrenza i diversi canali ma come un sistema unitario utile per gestire al meglio la relazione con il cliente, mettendo a sua disposizione il maggior numero possibile di opzioni per accompagnarlo nel suo processo di acquisto, dalla ricerca dell’informazione fino al servizio postvendita. In Italia – conclude – ci sono tantissimi acquirenti che controllano online la disponibilità di un articolo nei negozi fisici della propria città, prima di comprarlo. Ecco, i commercianti si renderanno presto conto che fare proprio il commercio elettronico nei punti vendita non farà altro che incrementarne i fatturati. I clienti avranno pari opportunità di scelta sul web e poi potranno decidere in base alla convenienza e alla fiducia che ripongono nel marchio o nella persona”.