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Crollano le vendite, arrivano i saldi in anticipo

Contro il crollo dei consumi si tenta la carta dei saldi in anticipo. Si spera che con gli sconti di fine stagione si possa recuperare il periodo di forte calo degli acquisti. Proprio per questo motivo nella maggior parte delle città italiane i saldi inizieranno il 5 gennaio 2012 (Bologna, Milano, Torino,Genova, Venezia, Firenze, Perugina e Napoli) e vedranno, con il nuovo anno, i loro negozi liberalizzare l’orario di apertura e chiusura, anche se a battere tutti sul tempo sarà Palermo, che anticipa ulteriormente al 2 gennaio. Tutti aspettano con ansia l’inizio ufficiale dei saldi – anche se per fronteggiare la crisi durante le festività i commercianti hanno applicato ribassi e vendite promozionali- per dare una boccata d’ossigeno ad una stagione veramente di magra. Nonostante le festività natalizie gli italiani sono stati particolarmente cauti con le spese in questa ultima parte dell’anno, con un calo degli acquisti pari al 30%. Grandi aspettative quindi per i ribassi di fine stagione. Secondo Confcommercio, ogni famiglia romana dovrebbe spendere 300-320 euro. Un dato che dà qualche conforto ai negozianti che lamentano una stagione nera. Un crollo dei consumi come in questo Natale non si era mai visto. Ma fra il costo della vita che aumenta, i salari che si abbassano, le tredicesime più leggere e la crisi globale sono anche le famiglie italiane, in lotta per arrivare alla fine del mese, ad attendere i saldi in cerca di occasioni. Molti infatti, soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento, hanno rimandato gli acquisti in attesa dei ribassi. Del resto si sa, con i saldi si risparmiano tanti soldi, che visti i tempi non sono mai troppi. Per qualcuno però, andavano anticipati ulteriormente. Meglio ancora se in prospettiva delle vacanze natalizie, come avviene in altri paesi dell’Europa, agevolando così l’irrefrenabile impulso all’acquisto in clima di festa. Anche perché, se è vero che sono crollate le spese e gli italiani hanno tagliato su tutto, lo è altrettanto il fatto che su una cosa non si è risparmiato: sui generi alimentari e fra veglioni e cenoni si rischia che dopo il 31 la liquidità sia ancora inferiore. Alla luce poi della crisi che ci attanaglia, dove la gente fatica ad arrivare alla fine del mese, i saldi arrivano come un’ancora di salvezza per commercianti e consumatori per comperare risparmiando e recuperare una stagione difficile. Proprio per questa ragione però, collocarli subito dopo una serie di festività, che hanno svuotato i già magri portafogli degli italiani, non sembra proprio sensato.