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Soluzioni su misura e rete: per superare la crisi servono nuove relazioni

Una questione di relazioni. Per uscire dalla crisi servono una rinnovata fiducia e la capacità di stare insieme. Questo il messaggio che la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate ha lanciato in occasione del convegno “Svoltare dalla crisi”, che si è svolto questa mattina sabato 8 febbraio nella sala Don Besana della sede della Bcc a Busto Garolfo, organizzato dalla società Equity Factory SA e moderato dal direttore della testata Innovare, Marco Tenaglia.

 

«Il ruolo che abbiamo giocato per imprese e famiglie del territorio fin dal primo momento, dalla fondazione oserei dire, è stato quello di aiutare a “svoltare dalla crisi”», ha introdotto il presidente della Bcc, Roberto Scazzosi. «È una nostra precisa convinzione di società cooperativa che dalla crisi si possa uscire soltanto se se ne esce insieme».  Alla base ci deve essere un cambio di mentalità, un differente approccio, un rinnovato concetto di relazione. «Parliamo un nuovo sistema relazionale dove nei confronti delle imprese ci si dedica all’ascolto per conoscersi meglio e per trovare le soluzioni migliori “tagliate su misura”; dove nei confronti del territorio ci si mette in rapporto in modo aperto per capire la situazione e dare vita a sinergie», ha spiegato nel suo intervento Adalberto Tomasello, responsabile dell’Area mercato della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «La crisi ha evidenziato le specificità del Credito Cooperativo: una banca del territorio che vive con il territorio e per il territorio. Questo significa, per esempio, studiare e sviluppare prodotti dedicati come sono stati il Merito Casa, dedicato ad un mercato immobiliare in forte crisi e pensato per le giovani coppie, ma anche l’operazione degli Univabond – realizzata con l’unione degli industriale di Varese – che ha permesso di raccogliere fondi da ridistribuire sul territorio stesso. La filosofia è la stessa: in un momento di difficoltà è necessario che ciascuno sia disposto a fare la propria parte, facendo anche sacrifici. Del resto la crisi ha portato tutti verso una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e del proprio ruolo». Del resto, «come sempre è accaduto nel corso della sua ormai lunga storia, la banca ha dovuto affrontare emergenze nuove e per alcuni versi non previste, per lo meno nella loro entità. Questi hanno tracciato un percorso ad ostacoli che ci ha portato sino a oggi dove, con un pizzico di ottimismo, riusciamo a vedere una luce in fondo al tunnel».

 

Gli interventi di Maurizio Esentato, fondatore di Classis Capital SIM SpA, e Guidalberto Gagliardi, direttore di Equity Factory SA, hanno permesso di avere una visione d’insieme sul sistema Italia e l’attenzione che viene datata alle piccole e medie imprese vero motore economico. Al convegno hanno portato la loro testimonianza anche due imprenditori: Marco Zavattoni, amministratore di Condoroil Srl, che ha parlato di passaggi di timoni all’interno di un’azienda, una delle situazioni più delicate per ogni azienda; e Fabio Boggio, amministratore di Lasi Group EMS che ha raccontato la sua esperienza su scala internazionale pur restando legato al territorio.

 

 

 

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