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Titoli di Stato: chi sono i creditori del debito pubblico italiano?

La Commissione dell’Unione Europea ha pubblicato un rapporto di stima sulle finanze e ha rilasciato una nota nella quale si avverte che il debito pubblico nel 2012 raggiungerà l’88.7% del Pil dei Paesi dell’Unione, cifra mostruosa addirittura a fronte del debito pubblico record del 2007, quando ammontava al 66.3%. Poche settimane fa, la rivoluzione nel mondo delle finanze ha fatto sì che la Banca Centrale Europea prendesse i titoli di Stato dell’Italia e desse al nostro Paese un ultimatum per il risanamento delle casse.

In particolare, l’auspicio da parte dell’Unione Europei è che i Paesi sostengano la crescita e insieme preparino misure d’emergenza da tenere pronte qualora le attuali misure andassero, nei prossimi mesi, sotto le attese. Insomma, emergenza piena e tanta acqua al collo per il debito pubblico e le obbligazioni che gli Stati hanno nei confronti di imprese, banche, soggetti e Stati esteri. In Italia i creditori del debito pubblico, stando ai bollettini statistici dei conti finanziari elaborati dall’Adusbef dal 2006 in poi, sono perlopiù imprese straniere, famiglie private e banche. Queste ultime detengono circa il 22% dei Titoli di Stato italiani, le imprese estere detengono oltre il 53%,  mentre circa 180 miliardi di euro, pari a circa il 15% dei Titoli, sono in possesso di famiglie. Le assicurazioni e le pubbliche amministrazioni detengono il resto. Per i prossimi due anni ci si aspetta una pressione dei mercati finanziari e il rischio è quello che gli investitori allentino la presa sui titoli di Stato preferendo le banche ed altre soluzioni finanziarie.