Finanziamenti

Basilea 3: secondo l'ABI le banche sono pronte all'innovazione

Il sistema bancario italiano è pronto ad accogliere le innovazioni e gli obblighi che deriveranno dall’accordo di Basilea 3. E’ quanto emerge da una conferenza tenuta dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, sul tema. “Basilea 3 – Dopo Seul” è un incontro nel quale si è fatto il punto, sia sui cambiamenti nel quadro normativo, sia sui nuovi requisiti patrimoniali che gli istituti di credito dovranno adottare in futuro.

Contestualmente, si sono analizzate anche le ricadute che l’accordo avrà sulle economie dei paesi interessati, e sui criteri di applicazione. Giovanni Sabatini, direttore dell’Associazione, ha sottolineato come, proseguendo nella ricerca degli obiettivi di stabilità, occorra restare vicini a famiglie e imprese.

L’accento è stato posto, infine, sulla qualità del sistema bancario italiano, che emerge chiaramente se lo si confronta con i sistemi degli altri paesi UE: il capitale degli istituti del Bel Paese è caratterizzato da una tradizione di basso utilizzo della leva finanziaria, unitamente a stringenti regole prudenziali. Tale leva, ossia il rapporto tra il totale del’attivo ed il patrimonio, registra infatti una media pari a 28 nei paesi dell’Unione Europea, con picchi di 40 in paesi come la Germania, mentre in Italia è pari solo a 14.